00 01/03/2015 15:32
Saramago - Caino
La storia di Caino, l'uccisione di Abele e la sua condanna all'esilio e ad un peregrinare senza meta. Saramago ci racconta questo Viaggio nelle lande desolate dei primordi, quando anche le parole erano al loro inizio, un viaggio nel tempo e nello spazio con il quale ci presenta, attraverso gli occhi del protagonista, tutti i passaggi cruciali dell'Antico Testamento.
Sono gli occhi diffidenti ed ostili di un uomo che ha ucciso il fratello ed ha perso tutto, ma che in quello scenario non è migliore né peggiore degli altri, o dello stesso Dio, con cui in più occasioni si scontra, apparendo anzi spesso più coerente ed umano.
Dall'uccisione di Abele alla presa di Gerico, dalla Torre di Babele a Sodoma e Gomorra, fino all'arca di Noè...passando per l'ordine dato ad Abramo di uccidere il figlio, solo per provarne la lealtà, o dalla scommessa fatta con Satana sulla pelle del povero Giobbe.

Attraverso gli occhi di Caino, tutti gli eventi vengono vissuti ed analizzati nella loro crudezza, nella loro brutalità, incoerenza, capricciosità di fondo. Il Dio dell'Antico Testamento è un Dio invidioso e rancoroso, che agisce secondo il capriccio del momento e schermandosi dietro "l'imperscrutabilità" per ogni incoerenza o bassezza del suo operato e vendicandosi di chiunque lo metta in discussione.

"...Si è piegato alla mia autorità. ha riconosciuto che il mio potere è assoluto, illimitato, che non devo rendere conto se non a me stesso né reprimermi per considerazioni di ordine personale e che, questo te lo dico ora, sono dotato di una coscienza talmente flessibile da trovarla sempre d'accordo con qualsiasi cosa io faccia. E i figli che Giobbe aveva e sono morti? Ne avrà altri 10...".

Le Scritture presentano fin troppi passaggi difficili da conciliare con una qualsiasi morale "Cristiana", per quanto elastica essa sia, e Saramago presenta la sua critica feroce attraverso un testo molto ironico, sarcastico, dialoghi surreali, con i quali riesce sia a scuotere che a far sorridere il lettore.
La scrittura è nervosa, veloce, con uno stile che sembra proprio quello dell'inizio dei tempi, dove le frasi si susseguono con una punteggiatura approssimata e nella quale, quando ci sono discussioni, si fa perfino fatica a capire chi abbia detto cosa.